Alghero, quinta città Sarda per abitanti, si trova nell’estremo Nord della Costa Occidentale ed è comunemente conosciuta come Piccola Barcellona.

Il suo soprannome deriva dalla grande influenza catalana che è sopravvissuta nei secoli, tra cui l’uso vero e proprio della lingua Catalana, che qui viene parlata in una “variante Algherese”, riconosciuta come lingua minoritaria dalla Repubblica Italiana.

Si sviluppa lungo la Riviera del Corallo ed ha un litorale di circa 90 kilometri. Il nome della Riviera è dovuto al fatto che in queste acqua è presente la maggior quantità di corallo rosso di pregiata qualità, che rappresenta un’enorme patrimonio a livello paesaggistico ed economico-turistico, tanto che un ramo di corallo rosso è inserito nello stemma della città.

L’etimologia del nome deriverebbe da Aleguerium (alga), per la notevole quantità di Posidonia Oceanica che si deposita sul suo litorale sabbioso.
Un’ipotesi meno accreditata farebbe risalire il nome all’arabo Algèr, per la similitudine con la parola Algeri. Quest’ipotesi è stata sostenuta in quanto i pirati musulmani (con roccaforte ad Algeri) spesso in passato frequentarono e saccheggiarono le coste Sarde, ma, nonostante i numerosi tentativi, non riuscirono mai ad insediarsi in Sardegna.

Alghero è un angolo di paradiso per chi ama il mare ed offre paesaggi mozzafiato, allo stesso tempo, però, è ricca di storia e posti da visitare, oggi IlGustonauta vi porta a scoprirli!

CENTRO STORICO

alghero sardegna tour, SARDEGNA: ALGHERO

Iniziamo il nostro tour dal Centro Storico, avvolto nelle antiche mura.
Particolarità del luogo sono le stradine lastricate e l’abbondanza di monumenti storici sparsi.

Alghero è una città molto turistica, per quello troverete abbondanza di bar, ristoranti e negozi. Nei negozi, essendo questa la “città del Corallo”, potrete trovare soprattutto gioielli o manufatti realizzati col corallo rosso, ottimi come souvenirs per gli amici!

Cattedrale di Alghero

Prima tappa è la Cattedrale di Santa Maria Immacolata, risalente al XVI secolo ed è una delle chiese più grandi della Regione.

La Cattedrale fu costruito su volere del Papa Giulio II, che nel 1503 decise di incorporare le piccole diocesi di Castro, Bisarcio ed Ottana alla maggiore diocesi di Alghero. La città allora non disponeva di una cattedrale in grado di ospitare un così gran numero di fedeli e quindi dal 1530 partirono i lavori. La costruzione procedette per molti anni a rilento, motivo per cui l’impianto architettonico non è uniforme, ma presenta uno stile gotico-catalano (del primo periodo di costruzione) ed influenze tardo-rinascimentali (del secondo periodo di costruzione, a partire dal 1592).
La Cattedrale fu consacrata nel 1593, ma altri interventi si realizzarono nei secoli successivi, sino al 1820.

L’interno presenta tre navate e sei cappelle laterali, rispettivamente tre per lato. Di particolare interesse è il presbiterio, realizzato in stile Rococò, realizzato in marmo. La volta sotto cui è collocato presenta affreschi che rappresentano la cacciata dal Paradiso di Adamo ed Eva di Mario Delitala e l’Assunta opera di Stanis Dessy.

Torre del Campanile

Il Campanile di Alghero è una delle poche testimonianze dello stile di campanile gugliato, tipico dello stile Catalano. La struttura del campanile è sottile e a pianta quadrata nel primo ordine ed esagonale nei successivi, concluso, in sommità, da guglia ornata di gattoni. La pianta quadrata alla base risponde al progetto iniziale del ‘300.
Alla base è stata ricavata una piccola cappella che riproduce l’iconografia del presbiterio. Qui però la volta ha sei nervature radicali, all’incontro delle quali, al centro pende una grande gemma in terracotta con S. Francesco che riceve le stimmate. Al di sopra della gemma si possono vedere quattro losanghe in terracotta con lo stemma d’Aragona.

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La torre campanaria viene realizzata solo dopo il 1593, a seguito un crollo della chiesa e di successivi restauri.
Il campanile viene eretto nel 1632, non rispettando la pianta quadrata della base, dal primo piano del Chiostro si sviluppa con una forma esagonale in stile gotico-catalano. La costruzione è in arenaria, ha 64 gradini che conducono, attraverso una botola, alla cella campanaria, da dove si può osservare un orizzonte abitato da una parte e un orizzonte marino e di costa dall’altra.
Il campanile è a tutt’oggi attivo con le sue tre campane funzionanti. 

Piazza Civica

Lasciata Piazza del Duomo, ci dirigiamo verso il cuore pulsante della città: Piazza Civica,Originariamente denominata Placa Real o anche Placa del Pou Vell (del Pozzo Vecchio). In questa piazza si trovavano le sedi istituzionali tra cui la casa della Municipalità e la Dogana Reale, era inoltre sede delle abitazioni dei nobili del luogo.
Ne delimitano il perimetro, sul lato sud, il Palazzo De Ferrera dalle eleganti linee gotiche, risalente al XV secolo, che nel 1541 ospito l’imperatore Carlo V, la facciata retrostante della Casa de la Ciutat (Palazzo Comunale) e l’antica sede della Dogana reale e, più in alto, l’ottocentesco Palazzo Serra, dal monumentale portale timpanato in cui convivono elementi neoclassici e barocchi. Sul lato nord il Palazzo Lavagna, connotato dalla meridiana del 1866, e il Palazzo Bolasco che nella meta del XIX secolo era di proprietà dei familiari di Giuseppe Garibaldi. Sin dal 1400 l’ingresso dal porto alla città fortezza era assicurato dal Portal de la Mar, attraverso cui potevano essere tratte in salvo le imbarcazioni in caso di eccezionali mareggiate e da qui il nome di Porto Salvo (o Salve).

Museo del Corallo

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Il corallo è il maggior simbolo della splendida Alghero e, proprio per questo, non poteva mancare il Museo del Corallo. Il Museo si trova all’interno di una Villa Liberty, è diviso in due sezioni: aspetti scientifici, dove vengono raccontati i segreti e le caratteristiche di questo prezioso organismo vivente e storia, in cui viene narrata l’evoluzione nell’utilizzo del corallo dalla preistoria ai giorni nostri.

Curiosa è la storia legata alla mitologia greca, la quale racconta che Perseo, una volta uccisa Medusa, poggiò la sua testa mozzata sulla riva di una spiaggia. Capacità del mostro era di trasformare con uno sguardo gli oggetti in pietra, così il sangue sgorgante dalla testa, pietrificò le piante trasformandole in coralli.

FORTE DELLA MADDALENA

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Il Forte della Maddalena deve il suo nome ad una statua posta anticamente in una nicchia della torre, popolarmente detta della Maddalenetta.
Oggi si trova ad una decina di metri dall’acqua, mentre, all’epoca della sua costruzione, il basamento era immerso direttamente nel mare.
Si tratta di uno dei tre forti costruiti alla fine del Cinquecento per munire il fronte di terra delle fortificazioni cittadine ed è costituito da un’imponente struttura quadrangolare che, sul lato nord, ingloba l’omonima torre a pianta circolare, detta anche di Garibaldi, in ricordo dell’ “eroe dei due mondi” che approdò ad Alghero nel 1855. La torre è già attestata in epoca medievale e presenta, all’esterno, alcuni corpi sporgenti in muratura usati come scolatoi per lanciare sui nemici olio e acqua bollente. Più volte modificato nel corso del ‘600 e del ‘700, il fortilizio appare oggi completamente svuotato dell’ampio terrapieno sul quale poggiavano i pezzi d’artiglieria. Le demolizioni messe in atto dal 1905 al 1914 ne hanno snaturato l’aspetto originario, conservando esclusivamente i muri perimetrali all’ interno dei quali sono visibili resti di archi, contrafforti e di murature, tra le quali alcuni resti delle fortificazioni medievali. La struttura fu in seguito utilizzata come cantiere per la costruzione delle tipiche imbarcazioni in legno algheresi (spagnolette), diventando un luogo particolarmente caro alla gente di mare.

GROTTE DI NETTUNO

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La Grotta di Nettuno (o Coves de Neptú, in catalano) sono delle formazioni carsiche situate a circa 24 km da Alghero nell’area marina protetta del promontorio di Capo Caccia.
Fu scoperta da un pescatore locale nel XVIII secolo, ma la sua formazione risale è stimata a più di due milioni di anni fa.

La lunghezza totale della grotta è stimata approssimativamente intorno ai 4 km, ma solo alcune centinaia di metri sono visitabili dal pubblico.
Nella parte non visitabile sono presenti: il lago dei Funghi, la galleria del Metrò ed il lago Semilunare, di 70 m di lunghezza e 52 m di profondità. All’interno si trovano conformazioni calcaree come stalattiti e stalagmiti, e un lago salato di circa 120 metri di lunghezza, il cui livello è lo stesso di quello del mare.

L’accesso è possibile o via mare, con traghetti che partono tutti i giorni da Porto Conte o da Cala Dragunara, in condizioni di mare calmo, oppure, a partire dal 1959, è possibile percorrere i 654 gradini dell’Escala del Cabirol e giungere direttamente alla grotta.

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La visita inizia dal lago La Marmora, lungo nel punto massimo 100m e profondo 9. Da qui inizierai a intravedere la bellissima spiaggia sabbiosa, un tempo interamente ricoperta di ciotolini. Al centro si erge l’acquasantiera, una monumentale stalagmite che ospita sulla sommità vaschette che diventano fonte di abbeveraggio per gli uccelli che nidificano nelle vicinanze. Attraverso un breve sentiero in leggera discesa raggiungerete la Sala delle Rovine, nome derivante dagli scempi compiuti dai visitatori durante l’Ottocento.
Proseguite verso la Sala della Reggia, che svela lo scenario più suggestivo: una colonna di 18 metri si eleva fino alla volta e forma due arcate spettacolari, che sembrano reggere il soffitto.
Segue la Sala Smith (o dell’organo), dedicata al capitano inglese, uno dei suoi primi esploratori (XIX secolo). Al centro è presente un grande “organo”, la colonna più grande dell’intera grotta, le cui colate assomigliano a canne d’organo. Il percorso termina con la visita della Tribuna della Musica, balconata che si affaccia su ‘reggia’, lago e spiaggia.

NURAGHE PALMAVERA

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Il nuraghe è una tipica costruzione Sarda, realizzata in pietra, a forma di cono senza punta. Nel territorio regionale sono presenti oltre 8.000 nuraghi e sono la massima testimonianza della civiltà nuragica.

Il Villaggio Nuragico di Palmavera è uno dei siti più importanti e significativi della regione. Si trova alla base dell’omonimo monte e si articola in due torri costituite da grossi blocchi di pietra calcarea e arenaria, situate al centro di un muro di cinta di forma pentagonale che ingloba al suo interno tre torri – capanna e la maestosa Capanna delle Riunioni.

Il villaggio è formato dai 50 capanne che sono sopravvissute nel tempo, ma la conformazione della zona fa intuire che ce ne fossero molte di più.

Uno degli ambienti più suggestivi è rappresentato sicuramente dalla capanna delle Riunioni , “sala” in cui probabilmente il popolo si riuniva per dibattiti e riti di culto. All’interno si può apprezzare un modellino di nuraghe, di pregevole fattura, un bancone- sedile che segue il profilo circolare della capanna, su cui prendevano posto le persone più importanti del villaggio, i capi tribù e un seggio-tronetto, destinato ad ospitare la persona più carismatica del villaggio, unico esemplare nei resti nuragici, che dimostra la capacità artigiana del tempo.

SPIAGGIA LA PELOSA

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Terminiamo il nostro tour dirigendoci verso Stintino, per visitare la Spiaggia La Pelosa, definita una delle più belle d’Europa.
Si trova nel Golfo dell’Asinara, tra i faraglioni di Capo Falcone, l’Isola Piana e l’Asinara. La particolare posizione della spiaggia, permette una protezione dalle forti correnti del mare aperto, rendendo l’acqua calma e rilassante.

La spiaggia viene definita “tropicale”, poiché presenta una sabbia chiara e finissima, un fondale limpido e che procede all’altezza delle caviglie per numerosi metri, proprio come le spiagge caraibiche.

Di fronte si trova un isolotto con una torre aragonese risalente al 1578.
È il simbolo della Pelosa, lo raggiungerai a piedi dopo aver attraversato un’altra deliziosa caletta, L​a Pelosetta. La zona è presidiata dall’antica torre saracena del Falcone. 

ENO-GASTRONOMIA AD ALGHERO

La Sardegna è terra di paesaggi selvaggi ed acque limpide, ma, come tutto il Bel Paese, è una regione ricca di prelibatezze enogastronomiche da non lasciarci sfuggire.

La cucina di Alghero è un misto di cultura pastorale ed influssi catalani ed ha la sua massima espressione nell’Astice alla Catalana, che fonde il buon pesce della zona alle tradizioni saporite spagnole. Sempre rimanendo in tema marittimo, non possiamo non assaggiare la Fregola ai frutti di mare, formato di pasta tipicamente sardo.

Passiamo quindi ai dolci, tra cui i più famosi sono: Tabaccheras al Mengia an Blanc (biscotti che si mangiano in bianco) ripieni di una leggera crema di latte e limone e i Papassinos, biscotti a base di uva sultanina, mandorle e noci.

Tra i vini tipici non lasciatevi sfuggire il Vermentino di Gallura, di cui potete scoprire tutte le caratteristiche nella nostra sezione Vini d’Italia!

In cerca di idee per i tuoi itinerari alla scoperta dell’Italia? Scopri di più nella nostra sezione Itinerari, come ad esempio il tour dei Castelli in Valle d’Aosta!