Il Taurasi è un prestigioso ramo del vitigno aglianico, da cui derivano alcuni dei migliori vini dell’Italia meridionale. Le sue origini paiono essere preromaniche: l’etimologia di aglianico, infatti, sembrano derivare da hellenico, ad indicarne la provenienza. Il vino, invece, deve il suo nome al piccolo borgo di Taurasia, passato sotto il controllo romano dopo la sconfitta degli Irpini.

Questo vitigno nasce nel territorio dell’Irpinia, in provincia di Avellino e si è sviluppato nel tempo anche nella zona del Vùlture, in Basilicata. Il buono sviluppo del Taurasi è dato da climi continentali freschi e da territori di origine vulcanica, che donano a questo vino grande mineralità e corpo.
Questo vino prevede un invecchiamento obbligatorio di 3 anni, può essere vinificato anche con la denominazione Riserva dopo un invecchiamento di almeno 4 anni e 18 mesi in botte.

Il vitigno può essere usato in purezza oppure insieme ad altri vitigni a bacca rossa non aromatici, con una presenza massima del 15%. Si tratta di uno dei vini più pregiati del Sud Italia, è, infatti, il primo a cui sia stata conferita la Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

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Le caratteristiche del Taurasi

Il Taurasi ha una produzione piuttosto abbondante con grappoli compatti, viene solitamente coltivato ad alberello, metodo che prevede delle potature corte, in modo da limitare il numero dei grappoli ed assicurare una produzione di gran pregio. Il vino ha una spiccata acidità di base, motivo per cui è necessario un lungo invecchiamento.
Ha colore rosso rubino intenso, con riflessi granati; l’odore ricorda la frutta rossa con note speziate; il gusto è caldo e di grande struttura, con un retrogusto molto persistente.

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SCELTA ILGUSTONAUTA: Taurasi DOCG di Cantina Vinosìa
Provate ad abbinarlo con la ricetta del coniglio all’umido o del ragù napoletano.