Siamo a Milano, precisamente all’Isola, quartiere rifiorito grazie all’EXPO 2015, dove i giovani alla ricerca di proposte innovative trovano il loro habitat ideale. Proprio qui, infatti, trova posto il White Rabbit, un secret bar dalle proposte innovative e con un “format” d’accesso decisamente non convenzionale.

L’idea alla base del locale è quello di ricreare l’ambiente degli speakeasy dell’America Anni ’20-’30. In quel periodo, a causa del proibizionismo, fu dichiarato illegale commerciare e consumare alcool ed iniziarono a diffondersi locali clandestini in cui potersi godere un cocktail in compagnia ed ascoltare buona musica.

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© IlGustonauta

Ciò che contraddistingue il White Rabbit da altri secret bar della città è che l’indirizzo è noto, ma non cantate subito vittoria, perché per entrare nella tana del Bianconiglio dovrete affrontare alcune sfide.
Giunti davanti alla riservata ed elegante vetrina del locale dovrete, infatti, suonare il campanello e comunicare la parola d’ordine, che avrete individuato a seguito di diversi indovinelli ed indizi forniti tramite Whatsapp.

Se l’intuito sarà dalla vostra e sarete riusciti ad indovinare la parola segreta, verrete invitati ad attraversare una piccola porta di legno, per scoprire la tana di Mr Rabbit.
Appena varcata la soglia, vi ritroverete immersi in un ambiente lontano dalla precisione e la fretta Milanese: divani di velluto colorati, mobili dal legno scuro, un lampadario dal gusto retrò che sovrasta il bancone del bar.

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© IlGustonauta

Ci fanno accomodare al nostro tavolo nel soppalco al piano superiore, in una saletta con pochi tavoli, in cui si respira aria di grande intimità.
Appena seduti, non possiamo lasciarci sfuggire un dettaglio, semplice, ma che denota grande attenzione per il cliente: due bicchieri ed una bottiglia d’acqua fresca “confezionata” in un’elegante bottiglia di gin, ottima per rinfrescarci dalla calura estiva di Milano.

Studiamo la criminals list, il curioso menù in cui ogni cocktail è ispirato ad uno dei maggiori gangster della storia, di cui vengono riportati la storia ed aneddoti.

Optiamo per un Bristol Bulldog, a base di gin, con un retrogusto floreale di crema di violetta, che dona originalità e profumo al bicchiere; per la scelta dell’altro drink ci affidiamo alla professionalità del cameriere, chiedendo qualcosa che abbia come base il rhum, ci porta un Rhum Sazerac, cocktail fuori lista dal gusto intenso, in cui gli ingredienti si mescolano alla perfezione.

Se non vi piace osare, non rattristatevi, oltre alla criminals list è presente un’ampia lista di drink “classici“, con un’ampia varietà di etichette tra cui poter scegliere.

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Piano inferiore | © IlGustonauta
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© Instagram @WhiteRabbitMilano

Ultima chicca, non per importanza, è la saletta inferiore: qui è possibile travestirsi a tema per scattare meravigliose foto ricordo oppure, come nelle tipiche bische clandestine, rilassarsi con una partita alla roulette.

Giunti a fine serata (sicuramente la prima di tante altre) promuoviamo il White Rabbit a pieni voti: i punti forte del locale sono l’ambiente innovativo ed elegante, senza essere pretenzioso e la professionalità del personale: uno staff giovane, fatto di persone gentilissime, competenti riguardo l’offerta del menù e sempre pronte a dare consigli.

WHITE RABBIT. Via Garigliano 4, Milano. Aperto tutti i giorni.