L’Irpinia è un’area storico-geografica della Campania, che oggi corrisponde all’incirca all’area della provincia di Avellino. In passato, però, l’area si estendeva fino ad alcuni Comuni delle province di Benevento e Foggia.
Il territorio collinare è ricco di torrenti ed aree incontaminate si presta come luogo ideale per la coltivazione di prodotti e vini di alto pregio; infatti sono originari dell’Irpinia le DOCG Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi, nonché le DOC Falanghina e l’olio Irpinia-Colle dell’Ufita.
Oggi vi proponiamo qualche idea per trascorrere un weekend alla scoperta dell’Irpinia, per altri itinerari personalizzati contattateci su info@ilgustonauta.it .

Cantine Terranera

irpinia campania itinerario, IRPINIA

Iniziamo il nostro percorso a Grottolella presso le Cantine Terranera, collocate nel cuore delle colline Irpine: questo luogo presenta l’alternanza di caldo ad inverni rigidi ed una giusta umidità, che favoriscono lo sviluppo vegeto-produttivo della vite, permettendo di limitare al minimo gli interventi umani su di essa, conservandone gli aromi ed i profumi tipici.

L’accoglienza avviene alle 9.30, la nostra visita ha inizio alle 10.00 con un tour tra vasche e tini di acciaio ed un’attenta spiegazione dei processi produttivi e della filosofia aziendale. Successivamente assisteremo ad una mostra di artefatti artigianali e culturali, in grado di raccontare la storia della viticoltura sul territorio Irpino.
La visita si conclude alle 11.00 con una degustazione di tre vini d’eccellenza della cantina: Fiano di Avellino DOCG, Greco di Tufo DOCG ed Aglianico DOC.

Maggiori informazioni sul sito.

Santuario di Montevergine

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Procediamo a Sud per 20km sino a giungere al Santuario di Montevergine luogo che risale, con la consacrazione della prima chiesa, al 1126. Il luogo divenne “celebre” quando San Guglielmo ascese al monte per raccogliersi in preghiera e molti uomini e donne decisero di seguirlo per servire Dio seguendo il magistero di Guglielmo. I seguaci di Guglielmo in poco tempo avviarono un’intensa attività edificatrice e diedero vita alle prime celle per i religiosi e ad una piccola chiesetta. Successivamente alla morte del Santo, i suoi discepoli continuarono a diffondere la sua parola e ad organizzare visite presso la “casa madre”, così in poco tempo questo Santuario divenne uno dei più importanti e più visitati d’Italia.

Dopo la visita del Santuario e dell’Abbazia, ci si può dirigere verso il Museo Abbaziale di Montevergine che fu creato dai monaci dopo il disastroso incendio del 1629 per conservare tutte le opere d’arte ed i cimeli architettonici tratti in salvo. L’esposizione del Museo è composto di quattro aree tematiche suddivise su due piani e la visita viene resa ancora più suggestiva dalla vista sulla città di Avellino che si può godere dai finestroni presenti nella sala dell’ex-refettorio monastico.
La visita si conclude alla Biblioteca del Palazzo abbaziale di Loreto, tra le undici Biblioteche statali dichiarate Monumento Nazionale, che oltre a conservare manoscritti sull’origine e l’attività della comunità di San Guglielmo, ospita la mostra permanente Dal papiro al libro a stampa, che presenta in modo sapiente l’evoluzione della scrittura, utilizzando come esempio la ancora ricca di produzione dello scrittorio verginiano del Santuario.

Avellino

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PHOTO CREDIT: Luca Grafner

Avellino è la città “capitale” dell’Irpinia e si trova nella più pianeggiante della conca avellinese, circondata dal Monte Tuoro e dal massiccio di Montevergine. La città, ricca di monumenti ed opere architettoniche, può essere suddivisa in tre aree di interesse: pre-romano, medievale ed ottocentesco.

Tour di Avellino

Il nostro tour non può che iniziare dal Duomo di Santa Maria Assunta e San Modestino, simbolo della città ed esempio di commistione di diversi stili: costruita nel X secolo, infatti, il suo assetto è stato modificato nel corso degli anni. La facciata è in stile neoclassico, presenta tre portali e presenta le statue di San Modestino, patrono della città e San Guglielmo, patrono dell’Irpinia; il campanile è del tutto particolare, con una sommità a forma di “cipolla” e una base fatta di pietre antiche risalenti all’epoca della costruzione della chiesa. L’interno ha una pianta a croce latina e presenta due cripte, la più importante delle quali, quella di San Modestino, in cui si conserva un busto argenteo del Santo.

Procediamo con la nostra passeggiata e dirigiamoci verso la Torre dell’Orologio, simbolo della città, un monumento in stile barocco. La torre è alta circa 36 metri ed originariamente era disposta su due piani, il più elevato dei quali aperto, successivamente fu aggiunto un terzo piano dotato di orologio a campane. La Torre crollò quasi interamente durante il terremoto del 1980, la versione attuale è quindi frutto di una ricostruzione in cui sono stati utilizzati alcuni elementi originali.

Terminiamo il tour di Avellino centro con la Fontana di Bellerofonte , opera in stile barocco risalente al XVII secolo che in origine raffigurava Bellerofonte nell’atto di uccisione della Chimera; la statua fu però trafugata nel 1983 e da allora rimasero solo cinque nicchie vuote (in origine anch’esse contenevano delle opere d’arte) e tre bocche poste in basso, i tre cannuòli, da cui deriva il nome popolare della fontana.

Altri luoghi d’interesse della città sono il Museo Provinciale Irpino, il palazzo nobiliare Caracciolo ed il Palazzo della Dogana.

Castello Lancellotti

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La nostra domenica inizia all’insegna della cultura, quindi ci dirigiamo verso Lauro, a circa tre quarti d’rora a Sud-Ovest di Avellino, sino a giungere al maestoso Castello Lancellotti, una delle dimore storiche più belle della Campania.
Le prime notizie di questo castello risalgono al 976 dove si parla di un “Castel Lauri” edificato su una roccia rivolta a mezzogiorno denominata Primo Sasso.
Il castello fu occupato da diverse casate tra cui i Sanseverino, i Balzo o gli Orsini, ma fu proprio sotto la signoria Lancellotti che il castello venne dato alle fiamme ed abbandonato, sino al 1870, anno in cui don Filippo Massimo Lancellotti decise di avviare i lavori di restaurazione.
Questo castello, utilizzato solitamente per eventi e set fotografici, è da pochi anni aperto al pubblico ed è una tappa da non farsi assolutamente mancare se si è di passaggio dall’Irpinia!

Cantina Feudi di San Giorgio

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Ci dirigiamo verso Sorbo Serpico, a circa 35km di distanza, dove ci aspetta Feudi San Gregorio.
La cantina è rinomata per promuovere la tradizione della viticoltura Irpina e per le etichette di grande qualità e tipiche della zona.
Questa cantina si distingue non solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per la finezza dei suoi ambienti.
L’architettura è stata elaborata dai proprietari in collaborazione con architetti d’eccellenza, come il giapponese Hikaru Mori, che ha ridato splendore alle strutture preesistenti.
E’ l’ora della visita guidata della durata di un’ora e mezza, che si conclude con l’assaggio una o più etichette, a seconda dell’itinerario prenotato.

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Montella: un’oasi immersa nel verde

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L’ultima tappa dell’itinerario è Montella, piccolo comune situato all’interno del Parco Regionale dei Monti Picentini, territorio di origine carsica da cui si può godere di meravigliose viste panoramiche, come quella del Pizzullo e le Ripe di Falconara. Nel paese vi sono numerose sorgenti, che hanno dato origine ad insenature e cascate naturali, suggestive sono, però, anche le tre cascate artificiali. La cascata della Lavandaia, voluta dai Montellesi per alimentare un antico mulino ormai distrutto, la cascata della Maronnella immersa nella vegetazione e molto frequentata per la pesca e la cascata del Fascio, realizzata in epoca fascista ed oggi punto di partenza per numerose escursioni.
Concludiamo il nostro percorso Irpino nella Grotta di sale artificiale di Montella, uno spazio in cui l’ambiente è stato ricostruito utilizzando il salgemma naturale proveniente dalla Polonia ed il sale di Mar Morto e Mar Nero, così da assicurare ai visitatori un’esperienza di benessere unica e ristoratrice.