L’Emilia Romagna è celebre per l’affascinante Bologna e la movida della Riviera Romagnola, in pochi sanno, però, che questa regione possiede, inconsapevolmente, una storia letteraria che deriva dal grande Dante Alighieri.

L’autore del capovoloro La Divina Commedia, nei suoi passi in endecasillabi ha disseminato tracce della bella Emilia Romagna ed oggi IlGustonauta vi porterà a scoprirle in un tour di 48 ore!

RAVENNA

l'emilia di dante, EMILIA ROMAGNA: IL PERCORSO DI DANTE

Il Sommo Poeta visse gli ultimi anni della sua vita a Ravenna e qui morì nel 1321 ed in suo onore fu eretto un sepolcro presso la Basilica di San Francesco. La tomba è stata istituita monumento nazionale ed attorno ad essa è stata istituita una zona di silenzio, denominata “zona Dantesca”.

Nel comprensorio si trovano: compresi la tomba del poeta, il giardino con il Quadrarco e i chiostri francescani, che ospitano il Museo Dantesco.

I resti del poeta, vuole la storia, ebbero vita difficile dal momento della sua tumulazione. Papa Leone X, a seguito di una supplica caldeggiata anche da Michelangelo, concesse nel 1519 ai suoi concittadini il permesso di prelevare le ossa del poeta per portarle a Firenze, ma quando la delegazione toscana aprì il sarcofago le ossa non c’erano più. I frati francescani infatti, poco tempo prima, avevano praticato, dal retrostante chiostro, un buco nel muro e nel sarcofago per “mettere in salvo” i resti del poeta. A nulla valsero le suppliche di restituzione. Lo stesso sarcofago fu poi trasferito nello stesso chiostro e gelosamente sorvegliato. Le ossa furono rimesse nell’urna originaria nel 1781, quando fu costruito l’attuale mausoleo.

La cassetta fu nuovamente nel 1810 durante l’assedio napoleonico, poco dopo i Francescani lasciarono la città e si persero le tracce della cassetta coi resti. Le ossa del sommo poeta furono ritrovate casualmente da un operaio il 27 maggio 1865 durante i lavori di restauro per il VI centenario della sua nascita. La salma fu ricomposta, esposta al pubblico per qualche mese in un’urna di cristallo e quindi ritumulata all’interno del tempietto, in una cassa di noce protetta da un cofano di piombo.

Durante la II Guerra Mondiale, la cassetta fu nuovamente nascosta per evitare che i bombardamenti la distruggessero e fu ricollocata nel sepolcro nel Dicembre 1945.
A Firenze, nella speranza che le reliquie fossero restituite, fu eretto nel 1829, in stile anch’esso neoclassico, un grande cenotafio in Santa Croce, raffigurante il poeta seduto e pensoso, innalzato in gloria dall’Italia, mentre la Poesiapiange, china sul sarcofago.

l'emilia di dante, EMILIA ROMAGNA: IL PERCORSO DI DANTE

La tomba è stata costruita tra il 1780 e il 1781 dall’architetto Camillo Morigia su commissione del Cardinale Luigi Valenti Gonzaga.
La pianta è quadrata, è a forma di tempietto neoclassico coronato da una piccola cupola. La porta è sovrastata dallo stemma arcivescovile del Cardinal Gonzaga, e sull’architrave c’è scritto: Dantis poetae sepulcrum.

A destra del monumento funebre si trova il Quadrarco di Braccioforte, un piccolo giardino dove si tennero i funerali di Dante ed fu inizialmente sepolto.

L’interno della tomba è rivestita di marmi e stucchi e consiste in un sarcofago di età romana.
Al di sopra del sepolcro, vi è un pregevole bassorilievo realizzato da Pietro Lombardo, raffigurante Dante pensoso davanti ad un leggio. Ai piedi del sarcofago vi è una ghirlanda in bronzo donata nel 1921 dai reduci della Grande Guerra.

CASCATA DELL’ACQUACHETA

l'emilia di dante, EMILIA ROMAGNA: IL PERCORSO DI DANTE

Ci dirigiamo a San Benedetto in Alpe. Qui si trova la Cascata dell’Acquacheta, il cui paesaggio spettacolare viene evocato nel XVI Canto dell’Inferno, dove Dante paragona il fragore dello scroscio dell’acqua della cascata alla rumorosa e assordante cascata del Flegetonte, fiume che separa il settimo dall’ottavo cerchio dell’Inferno.

La cascata, meta escursionistica molto amata e tra le più frequentate dell’Appennino tosco-romagnolo, si trova a un’ora e mezza circa di cammino da San Benedetto in Alpe e fa parte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
La si incontra risalendo il corso del torrente Acquacheta fino alla confluenza col torrente Lavane. Il sentiero che conduce alla cascata, facilmente percorribile, parte da Piazza XXV Aprile, a San Benedetto, ma è raggiungibile anche da diversi punti del primo tratto della strada provinciale San Benedetto – Marradi.

BRISIGHELLA

l'emilia di dante, EMILIA ROMAGNA: IL PERCORSO DI DANTE

Ultima tappa è il borgo medievale di Brisighella, edificato nel Duecento dal condottiero Maghinardo Pagani e diventato, nel tempo, la torre fortificata più importante della vallata.

I destini di Maghinardo e di Dante Alighieri si intrecciarono a partire dal 1289, quando entrambi presero parte alla battaglia Campaldino.
La rocca, in seguito, ospitò il Poeta nel 1302 all’inizio del suo peregrinare ed è un emblematico luogo per l’artista.

Nel centro storico domina l’Antica Via del Borgo, una strada coperta del XII secolo, sopraelevata ed illuminata da mezzi archi di differente ampiezza, baluardo di difesa per la retrostante cittadella medioevale.

Da visitare, infine, è la Rocca, edificata nel 1310 dai Manfredi e poi passata sotto il controllo dei Veneziani, che aggiunsero il maschio e due lati di mura.
Quest’architettura conserva ancora le caratteristiche delle fortezze medioevali: i fori per le catene dei ponti levatoi sopra la porta d’ingresso, i beccatelli e le caditoie, i camminamenti sulle mura di cinta, le feritoie.
All’interno della Rocca è possibile visitare il Museo l’Uomo e il Gesso, che racconta il rapporto dell’uomo con questo territorio e con il minerale che lo caratterizza.

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