Il tema della dieta ideale è spesso centrale quando si parla di cibo e tradizione, ma il continuo proliferare di diete “approvate” a livello medico, ci ha fatto intuire già da tempo che, forse, ideale non combacia con un singolo stile di alimentazione.

Questo il punto da cui sono partiti diversi esperti in materia al convegno, promosso dalla Rappresentanza permanente italiana all’Onu e da Federalimentare, tenutosi a Ginevra a proposito del ruolo delle diete tradizionali, cui hanno partecipato le associazioni nazionali di categoria dell’industria alimentare.

LA DIETA PERFETTA SECONDO L’OMS

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, n.d.r.) ha più volte cercato di diffondere una cultura alimentare che promuovesse un consumo alimentare ideale per la salute, stilando liste di consigli per aiutare i cittadini di tutto il mondo. In particolare, i punti di maggior rilievo sono:

  • Alimentazione variata: è importante assumere tutti i nutrienti alternando grano, mais e riso (carboidrati) in combinazione con legumi, carne e pesce (proteine) e frutta e verdura (vitamine e zuccheri). In particolare raccomandano di ripartire gli alimenti in questo modo: 50% carboidrati, 20% proteine, 30% grassi.
  • Stop al sale: uno dei temi più caldi riguarda l’utilizzo del sale nei pasti, eccessivo in molte culture secondo l’Organizzazione, se si parte dall’assunto che alcuni cibi ne sono già naturalmente ricchi. Viene consigliato quindi di consumarne massimo 5g/giorno cioè circa un cucchiaino da the.
  • Preferire i grassi “sani”: il nostro corpo ha bisogno di lipidi, ma sono da preferirsi quelli puri a quelli definiti trans, ovvero composti. Per questo motivo sarebbe meglio impiegare gli oli naturali (olio, soia, mais) al posto di burro e strutto e la cottura al vapore al posto della frittura. In generale, è sconsigliato l’uso di cibi trattati.
  • Occhio allo zucchero: questo elemento può causare obesità, diabete ed altri problemi cronici, se consumato eccessivamente e/o se aggiunto artificialmente. Per questo motivo l’OMS raccomanda di tener conto degli zuccheri contenuti naturalmente negli alimenti e di limitare bevande, dolci “artificiali” e succhi di frutta.
  • No all’alcol: la dieta ideale considera che non esista un livello sicuro di consumo, in quanto esso non viene ritenuto un nutriente ed, anzi, si tratta di zuccheri in eccesso e materiale di scarto a carico del nostro sistema. Essendo questa sostanza presente nella tradizione di molte culture, l’OMS raccomanda di ridurre al minimo il suo consumo.

LE DIETE TRADIZIONALI COME NUOVA FRONTIERA

Gli esperti che hanno partecipato al convegno di Ginevra hanno utilizzato il modello OMS come punto di partenza per le proprie riflessioni, ponendosi alcune domande fondamentali: queste raccomandazioni possono valere per tutti? Ci sono evidenze che provano l’adattabilità di una dieta ideale a tutte le culture?

La risposta è stata, ovviamente, no.

Le evidenze scientifiche a disposizione hanno mostrato come ogni cultura abbia sviluppato le proprie “tradizioni” alimentari a partire da condizioni geografiche, culturali, di tradizione e, addirittura, genetiche.
Parlando quindi di modello alimentare che promuova uno stile di vita sano (e non una dieta dimagrante) non si può generalizzare ed individuare una dieta che possa apportare gli stessi benefici a tutti gli individui.

Le tradizioni hanno portato allo sviluppo di diversi regimi alimentari, che meglio si adattano alle condizioni del territorio di appartenenza e alle specifiche genetiche e biologiche di ogni popolazione. La dieta ideale è perciò quella basata sul consumo dei prodotti locali e che permetta un giusto apporto di nutrienti relativamente alle condizioni del luogo (clima, smog, malattie più diffuse, ecc…).

LA DIETA DEL FUTURO

Il responso degli esperti è quindi che l’alimentazione del futuro sarà determinata dall’Intelligenza Artificiale e dai Big Data, strumenti in grado di “disegnare” modelli alimentari ad hoc per ognuno, indagando le interazioni di ogni organismo umano rispetto ai diversi nutrienti, preservando allo stesso tempo i gusti e le tradizioni culinarie di ciascuno.